Karpüseeler

Silenzi (1992 – 2006)

I Silenzi, come le Voci, sembrano trovare la sintesi presente, ma ancora forse non consciamente perseguita precedentemente, nell’uso di meccanismi linguistici legati al pensiero scientifico e alla logica cibernetica, nell’uso di cromatismi assoluti. Gli esiti, apparentemente differenti, sono verso una concezione spaziale che non possiede più in sé la tradizionale quadridimensionalità, essendo il valore di spazio-tempo acquisito, bensì le nuove definizioni filosofico-scientifiche di e oltre l’iperspazio. I Silenzi, fusi opachi, svelano uno spazio molteplice senza più retro né fronte, e la tendenza a comprendere tutto in sé, abbandonando i normali concetti di alto e basso per recuperare un’orizzontalità che non gli appartiene essendo solo virtù di colui, e del mondo, che l’osserva.